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Linfoadenopatie e cisti sul collo: cosa sono, cause, diagnosi e trattamenti.
La linfoadenopatia
Che cos'è
Come si presenta
Cause
Problematiche associate
I trattamenti
Come si previene
Linfoadenopatie reattive
Le linfoadenopatie reattive sono un aumento delle dimensioni dei linfonodi che si verifica come risposta ad una infezione o un’infiammazione nel corpo. Questo aumento delle dimensioni può essere il risultato di una maggiore produzione di globuli bianchi che combattono l’infezione o l’infiammazione.
I linfonodi che sono interessati da una linfoadenopatia reattiva sono solitamente quelli vicino al sito di infezione o infiammazione. Ad esempio, se si ha un’infezione delle vie respiratorie superiori, i linfonodi cervicali possono ingrossarsi.
I sintomi di una linfoadenopatia reattiva includono:
- Dolore o fastidio nei linfonodi ingrossati.
- Sensibilità al tatto nella zona dei linfonodi.
- Febbre.
- Affaticamento.
- Malessere generale.
Cure e trattamenti delle linfoadenopatie reattive
Le cure per le linfoadenopatie reattive dipendono dalla causa sottostante. In molti casi, il trattamento consiste semplicemente nel trattare l’infezione o l’infiammazione che ha causato l’ingrossamento dei linfonodi. Ad esempio, se si ha un’infezione delle vie respiratorie superiori, il medico può prescrivere un antibiotico.
In alcuni casi, i linfonodi possono ingrossarsi come risultato di una malattia autoimmune o di un tumore. In questi casi, può essere necessario un trattamento più specifico o un intervento chirurgico.
Linfonodi cervicali del collo e linfoadenite
Cosa sono
Le patologie
Il trattamento
Cisti sul collo: cosa sono, diagnosi e intervento
Cosa sono
Esami diagnostici
Intervento e trattamenti
La maggior parte delle cisti sul collo è benigna e non richiede trattamento. Tuttavia, se la cisti è dolorosa o se interferisce con le attività quotidiane, può essere necessario un intervento.
L’intervento per rimuovere dal collo una ciste può essere effettuato in anestesia locale o generale e richiede solitamente solo una piccola incisione. Dopo l’intervento, è comune che il paziente debba indossare un collare cervicale per un periodo di tempo per evitare la pressione sul sito dell’incisione.
In rari casi, le cisti nel collo possono essere maligne e richiedere ulteriori trattamenti, come la chemioterapia o la radioterapia. Il medico può fornire ulteriori informazioni sui rischi e I benefici di questi trattamenti.
Normalmente, le cisti del collo sono benigne e non causano problemi significativi. Tuttavia, se si rileva un rigonfiamento o se si nota la formazione di una ciste laterale del collo è importante consultare il proprio medico, in modo da poter determinare la causa e predisporre il trattamento più adeguato.
Le condizioni cliniche benigne più frequentemente a carico dei linfonodi del collo o latero cervicali
Sono rappresentate da lesioni simil-polipoidi (così descritte per il loro aspetto peduncolato con base di impianto in corrispondenza della superficie mucosa di rivestimento). Solitamente sono associate a infezioni da HPV a basso rischio quindi non rappresentano potenzialità maligne come è il caso invece delle lesioni associate ad infezione da HPV.
La loro gestione ne prevede la rimozione per accertarne la natura. La rimozione può essere fatta in regime ambulatoriale con applicazione di anestetico locale. Linfadeniti reattive e/o infettive e/o batteriche: è una condizione medica impegnativa. Si stima che il 38 45% dei bambini sani riceva ogni anno la diagnosi di linfoadenite cervicale, con un picco del 90% nella fascia di età compresa tra i 48 anni.
La maggior parte di queste masse determina una diagnosi benigna. Nella popolazione pediatrica un linfonodo cervicale di dimensioni maggiori di due centimetri (cm) è considerato anormale. Inoltre, quando la linfoadenite dura fino a due settimane è definita “acuta”, tra le due e le sei settimane “subacuta” e l’eventuale linfoadenite che non si risolve entro sei settimane è considerata “cronica”.
Nonostante le caratteristiche cliniche, i risultati degli esami del sangue e la diagnostica per immagini guidino la diagnosi differenziale, la biopsia linfonodale è considerata una chiave di volta per arrivare all’eziologia definitiva. Al contrario, anche se l’agoaspirato FNA rappresenta una forma di biopsia meno invasiva, nei bambini non è affidabile come negli adulti. La linfadenite acuta è quasi sempre dovuta a infezioni virali o batteriche, poiché Streptococchi di gruppo A e Staphylococcus aureus sono spesso le cause di linfadenite batterica suppurativa. D’altra parte, la linfadenite subacuta include tra i suoi organismi causali più comuni i micobatteri non tubercolari NTM, Bartonella henselae e Toxoplasmosi.
Le infezioni cervico-facciali da NTM di solito mancano di sintomi costituzionali e si presentano tipicamente come masse del collo indolori che si ingrandiscono lentamente, con una dimensione che va da 1 a 6 cm. Di solito si trovano nel triangolo sottomandibolare anteriore e nel collo cervicale alto compresi i livelli jugodigastrici, i linfonodi del triangolo posteriore o l’area preauricolare/parotide. Il loro decorso clinico potrebbe variare dalla guarigione spontanea alla progressione e alla fistolizzazione spontanea; quest’ultima situazione è solitamente dovuta al processo di liquefazione del linfonodo interessato, che si trasforma in una lesione fluttuante con necrosi nel centro granulomatoso e con un caratteristico viraggio della cute sovrastante al colore viola. L’80% dei pazienti che si presentano a un chirurgo della testa e del collo è in questa fase. Può verificarsi un drenaggio spontaneo, fino a quando non si verifica un intervento medico o chirurgico o una risoluzione naturale.
Queste linfadeniti possono anche essere espressione di patologie infettive sistemiche e la cura è medica.
Linfadeniti croniche: Presenta il rischio più elevato di malignità e la biopsia deve essere eseguita ai fini di escludere una patologia maligna che frequentemente è di natura linfomatosa (linfomi) o metastastica (da carcinoma squamocellulare delle alte vie aereo-digestive). In questi casi è opportuno che l’intervento chirurgico venga eseguito solo dopo un accurato esame obiettivo svolto da un medico specialista otorinolaringoiatra ai fini di inficiare negativamente la prognosi per un atto diagnostico errato.
Cisti del collo: Possono essere 1 laterali o branchiali, oppure 2 mediane e originano dal residuo embrionale del dotto tireo-glosso. Possono presentarsi come un gonfiore in sede del collo con a volte regressione dimensionale spontanea oppure possono presentarsi con segni di infezione locale quali: rossore della cute sovrastante (iperemia), calore locale, fiscalizzazione e fuoriuscita di materiale liquido e/o purulento dalla zona gonfia.
Presentazione clinica
In caso di comparsa di una tumefazione in sede latero-cervicale oppure in sede cervicale mediana da più di 3 settimane si consiglia la valutazione specialistica otorinoalringoiatrica per ricevere un adeguato e consono programma diagnostico-terapeutico. È fondamentale non essere precipitosi nella indicazione alla rimozione chirurgica delle tumefazioni del collo perché tale atto potrebbe alterare l’andamento della malattia.
La diagnosi si avvale di:
- Esame clinico obiettivo.
- Esame ecografico del collo con/senza agobiopsia.
- Eventuale ulteriori immagini come TC o RMN.
Terapia
La terapia è chirurgica nella maggior parte dei casi.
La Dott.ssa Giuditta Mannelli, specializzata in Otorinolaringoiatria è Dirigente Medico di I livello nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi a Firenze.
Svolge attività di ambulatorio generale e specifico e attività di sala operatoria nelle diverse sub-specialità otorinolaringoiatriche, tra cui il trattamento e l’intervento chirurgico per linfoadenopatie, e cisti del collo.