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Intervento Tiroide a Firenze: Cos’è la tiroidectomia
Cos'è intervento tiroide
L’intervento alla tiroide è una procedura chirurgica che viene eseguita per rimuovere tutto o parte della tiroide (tiroidectomia totale o tiroidectomia parziale). La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla situata alla base del collo. Nonostante le sue dimensioni ridotte, svolge un ruolo cruciale nel corpo umano, regolando il metabolismo e l’energia. A volte, questa ghiandola può sviluppare problemi che richiedono un intervento chirurgico.
Gli interventi chirurgici alla tiroide, conosciuti come tiroidectomie, vengono eseguiti sotto anestesia generale e prevedono la rimozione completa (tiroidectomia totale) o parziale (loboistmectomia tiroidea) della ghiandola. Questa operazione è delicata poiché la tiroide è in prossimità dei nervi laringei che controllano il funzionamento delle corde vocali, e le paratiroidi, che regolano i livelli di calcio nel sangue, sono situate sulla sua superficie.
Prima dell’operazione alla tiroide
La diagnosi per l’intervento alla tiroide può derivare da vari problemi tiroidei come nodulo, gozzo, cancro alla tiroide, ipertiroidismo o ipotiroidismo. Il medico può scoprire questi problemi attraverso esami fisici, esami del sangue, ultrasuoni della tiroide, biopsia con ago sottile e scansione della tiroide. Prima di pianificare l’intervento della tiroide viene effettuata una prima consultazione per verificare che il paziente sia un candidato ideale per l’intervento alla tiroide La preparazione per un intervento alla tiroide include una serie di esami diagnostici per determinare la natura e l’estensione della condizione tiroidea.
Gli esami del sangue aiutano a rilevare anomalie nei livelli degli ormoni tiroidei, mentre gli ultrasuoni possono rilevare la presenza di noduli o alterazioni nella struttura della tiroide. La biopsia con ago sottile viene utilizzata per prelevare un campione di tessuto tiroideo per l’analisi in laboratorio. Questo può aiutare a determinare se i noduli o le alterazioni sono maligni (cancerogeni) o benigni.
Prima dell’intervento chirurgico, il paziente dovrà sottoporsi a una serie di esami pre-operatori, tra cui una radiografia del torace, un prelievo di sangue, un elettrocardiogramma e una visita anestesiologica, necessari per garantire che sia in condizione di sottoporsi all’intervento. È importante che il paziente non mangi o beva per almeno 8 ore prima dell’intervento. Questo è anche il momento in cui il paziente può fare domande ai medici su qualsiasi aspetto dell’intervento che non gli sia chiaro, poiché dovrà fornire il suo consenso informato, confermando di essere a conoscenza dei benefici e dei rischi associati alla procedura.
La Dott.ssa Mannelli si prende il tempo necessario per discutere con i pazienti su cosa aspettarsi durante e dopo l’intervento.
Il giorno dell’intervento alla tiroide
Il paziente verrà ricoverato la mattina dell’intervento di tiroidectomia e dovrà presentarsi a stomaco vuoto, avendo interrotto l’assunzione di eventuali farmaci anticoagulanti o antiaggreganti almeno dieci giorni prima. Sarà assistito da un infermiere nella preparazione all’intervento e dovrà indossare un camice e una cuffia sterili. È necessario togliere gioielli occhiali, lenti a contatto o protesi dentarie. Verrà fatta un’accurata pulizia e disinfezione della parte da operare.
Il paziente verrà poi condotto in sala operatoria circa mezz’ora prima dell’intervento chirurgico alla tiroide. L’operazione, che prevede solitamente l’uso di anestesia generale, sarà eseguita attraverso un’incisione trasversale nella parte anteriore e mediana del collo. La ferita chirurgica avrà una lunghezza approssimativa di 4-6 cm e sarà situata 3-4 cm sopra il giugulo. Il metodo di anestesia sarà spiegato e motivato dall’anestesista durante il colloquio pre-operatorio.
Decorso post-operatorio
Subito dopo la tiroidectomia, il paziente viene condotto in una sala di ricovero dell’ ospedale , dove viene mantenuto sotto stretta osservazione fino a quando non svaniscono tutti gli effetti dell’anestesia. Il dolore post-operatorio sarà generalmente minimo, limitato a un leggero mal di gola, e sarà controllato attraverso la somministrazione di anti-infiammatori blandi.
La cicatrice operata è poco evidente e qualsiasi terapia ormonale necessaria viene iniziata nei giorni successivi all’intervento di tiroidectomia totale. Il paziente potrà alzarsi e fare colazione il giorno successivo all’intervento, senza alcuna restrizione alimentare. La degenza ospedaliera dopo l’intervento per la rimozione della tiroide è di solito breve, la durata del ricovero sarà di circa 48 ore, dopodiché al paziente sarà sconsigliato di guidare.
Dopo l’operazione della tiroide, il paziente dovrà assumere quotidianamente L-tiroxina per sostituire permanentemente la funzione tiroidea. L’assunzione di questi ormoni tiroidei andrà fatta per tutta la vita. Il dosaggio sarà variabile individualmente e stabilito in base al monitoraggio dei livelli ematici degli ormoni tiroidei.
Convalescenza
Una volta tornato a casa, al paziente sarà consigliato di evitare sforzi fisici intensi per almeno due settimane. Potrà riprendere l’attività lavorativa dopo circa due settimane per lavori d’ufficio, e dopo 3-4 settimane per lavori più pesanti. Infine, l’attività sportiva potrà essere ripresa normalmente dopo un mese.
Il recupero da un intervento alla tiroide può variare da persona a persona. La Dott.ssa Mannelli e il suo team si dedicheranno ad aiutarti in ogni fase del tuo percorso di guarigione, offrendo supporto e orientamento per garantire un recupero sicuro ed efficiente.
Rischi dell’intervento alla tiroide
Per le sue caratteristiche anatomiche gli interventi sulla tiroide talvolta possono portare alle seguenti conseguenze collaterali:
- Emorragia successiva all’intervento, le cui dimensioni possono richiedere un secondo intervento per garantire l’emostasi. Questa complicanza si manifesta come gonfiore nell’area interessata. Nella maggioranza dei casi (90%), si verifica nelle prime 24 ore dopo l’intervento e solo nel 33% dei casi richiede un ritorno in sala operatoria a causa della comparsa di sintomi collegati a problemi respiratori.
- Apertura dei punti di sutura, ovvero la ferita chirurgica si riapre, spesso a causa di un’infezione della ferita stessa o del sito dell’operazione tiroidea. La somministrazione di antibiotici può portare alla totale eliminazione dell’infezione.
- Danneggiamento temporaneo (fino al 20%), o più raramente permanente (fino al 3%), delle ghiandole paratiroidi, con conseguente variazione dei livelli di calcio e fosforo nel sangue a causa della riduzione del paratormone, l’ormone prodotto dalle paratiroidi, dovuta a un trauma chirurgico o a un loro rimozione accidentale (o per malattia alle paratiroidi).
- Disfonia, o alterazione della voce, dovuta a un malfunzionamento dei nervi laringei. Circa il 3-5% dei pazienti riferisce un cambiamento nel tono della voce che può diventare più rauca. La maggior parte di questi pazienti si riprende nel giro di alcune settimane.
- Sanguinamento post-operatorio, che si verifica nell’1-2% dei casi a causa della complessa rete vascolare della ghiandola.
- Lesione temporanea monolaterale o bilaterale (nel 6% e nel 2% dei casi, rispettivamente) o, più raramente, permanente (nell’1% e nello 0,5% dei casi, rispettivamente) dei nervi laringei inferiori che innervano le corde vocali, o un trauma chirurgico o un danno accidentale o necessario (in caso di infiltrazione tumorale) a uno o entrambi i nervi responsabili del movimento delle corde vocali e della dinamica respiratoria.
La lesione è considerata transitoria quando viene risolta, con l’aiuto di terapia logopedica, nei 6 mesi successivi all’intervento.
È definita permanente se persiste oltre i 6 mesi.
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Domande frequenti su intervento Tiroide
L’ipotiroidismo può essere causato da diversi fattori, tra cui l’asportazione della tiroide, una risposta autoimmune, certi farmaci e carenze nutrizionali. Le donne, in particolare quelle di età superiore ai 60 anni, sono a rischio più elevato.
Prima di un intervento alla tiroide, è consigliabile portare vestiti comodi, oggetti personali per l’igiene, eventuali medicinali che si stanno assumendo e documenti medici rilevanti. È sempre meglio verificare con l’ospedale o il chirurgo per un elenco dettagliato.
Dopo una tiroidectomia, è essenziale evitare di interrompere la terapia sostitutiva degli ormoni tiroidei. È importante non saltare le dosi, poiché ciò potrebbe causare il ritorno dei sintomi dell’ipotiroidismo.
Se il dosaggio di Eutirox è troppo alto, è necessario ridurre il dosaggio. Un dosaggio eccessivo può portare a vari effetti collaterali, tra cui nervosismo, palpitazioni e perdita di peso.
Dopo una tiroidectomia, è essenziale evitare di interrompere la terapia sostitutiva degli ormoni tiroidei. È importante non saltare le dosi, poiché ciò potrebbe causare il ritorno dei sintomi dell’ipotiroidismo.
La Dottoressa Giuditta Mannelli chirurgo specialista otorinolaringoiatra, esegue l’intervento per l’asportazione della tiroide (tiroidectomia) a Firenze presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi utilizzando tecniche mininvasive e all’avanguardia, avvalendosi di un’equipe chirurgica specializzata e riconosciuta a livello nazionale.
L’obiettivo principale della Dott.ssa Mannelli è quello di ridurre il disagio del paziente e migliorare la sua qualità di vita attraverso un’approccio integrato che include la prevenzione, l’educazione, la diagnosi e il trattamento.
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